C.A.S.E. TOUR/CAMARDA: POCA SOCIALITA', MA ALLOGGI SICURI E BELLI
Pubblicazione: 01 settembre 2011 alle ore 08:22

A oltre due anni dal terremoto, il progetto C.a.s.e. è una realtà urbana e sociale giocoforza accettata dagli aquilani.
Nelle 19 aree sono stati realizzati 185 edifici, per un totale di circa 4.500 appartamenti che a oggi ospitano poco più di 13 mila persone.
Alcuni abitano alloggi vicini alle loro case di un tempo, quelle che hanno perso, altri hanno cambiato completamente zona della città o addirittura paese.
Disagi e comfort si dividono quasi equamente, mentre le famiglie del capoluogo cercano di abituarsi a passare la vita in queste abitazioni.
Come si abita oggi nel progetto C.a.s.e.? Per avere il quadro della situazione e vagliare sentiti dire positivi e negativi, AbruzzoWeb ha lanciato una rubrica che periodicamente porterà i lettori dentro le piastre e gli alloggi.
Tra problemi, speranze, disagi e comodità. Buona lettura.
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di Federica Tazza
L'AQUILA - Case comode, compaesani accoglienti e amichevoli, ma pochi trasporti.
Questa è l'immagine del complesso del Progetto C.a.s.e. di Camarda (L'Aquila), una struttura adagiata su una collinetta circondata da monti.
"Io qui sto bene - spiega la signora Maria, con i ferri da uncinetto tra le mani - e queste case sono belle".
"Gli appartamenti sono accoglienti - fa eco la signora Di Vito - anche se il pavimento si deforma e danneggia molto facilmente. Dopo il terremoto ci hanno sistemati in un albergo e avevo paura di ulteriori scosse, ma qua invece le vibrazioni vengono assorbite bene, quindi sono molto più tranquilla".
E infatti le abitazioni sono costruite bene, nessuno si lamenta, a differenza di alcuni residenti di altri progetti C.a.s.e.. L'unica pecca sembra essere l'età media dei condòmini.
"Siamo solo anziani, ci sono pochissimi giovani - si lamenta Belardina Bucci - si socializza poco perché non c'è niente qua intorno, c'è poco movimento. Le altre signore passano tutto il tempo a casa, non escono, si deprimono".
Anche i trasporti pubblici incidono sulla socializzazione.
"I residenti qui sono aumentati - continua - ma i servizi pubblici sono scadenti, passano a intervalli troppo distanti. C'è stata la Perdonanza all'Aquila, volevamo andarci, ma come facevamo senza autobus?".
"Ci troviamo bene - dice Antonio Di Vito, uno dei pochi giovani del complesso residenziale, impegnato nei festeggiamenti del suo compleanno con altri amici della facoltà di Ingegneria - anche se la distanza dall'Aquila e dai punti di ritrovo comincia a essere pesante. Hanno messo i servizi taxi, ma a Camarda non arrivano".
"Sono contento di aver trovato una sistemazione degna - prosegue il ragazzo - Siamo arrivati qua l'11 novembre 2009, quindi non posso lamentarmi di niente, le case sono belle, d'inverno si sta bene, e le tecnologie rinnovabili impiegate funzionano bene. L'unico problema è la zona, che è un po' troppo lontana dai punti d'interesse e collegata male per quanto riguarda la viabilità".
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